Recensione "Us" di Michele Cocchi

Buonasera cari lettori, oggi vi consigliamo un libro che abbiamo apprezzato particolarmente. Il titolo in questione è “Us” di Michele Cocchi, edito Fandango Libri.
Tommaso ha 16 anni e da ormai 15 mesi non esce più dalla sua stanza, nemmeno per mangiare con i genitori e i fratelli. Da un giorno all’altro ha abbandonato il basket, la scuola e qualsiasi altro interesse: è quello che gli psicologi definiscono “hikikomori”, ossia una persona che sta in disparte. L’unica cosa che sembra occupare il suo tempo sono i videogame, in particolare Us. Si tratta di un gioco a squadre, ognuna composta di 3 giocatori che devono affrontare una campagna al giorno, per un totale di 100 campagne, nell’arco di un anno. Tommaso, che ha chiamato il suo avatar Logan, è in squadra con Hud, ragazzo simpatico ma irascibile, e Rin, una ragazza che adora i manga giapponesi. Tuttavia i giocatori non si conoscono e non possono parlare di fatti personali, lo impongono le regole del gioco, pena la squalifica. Nonostante quest’assurda imposizione, tra i tre si instaura un’amicizia che sembra destinata a durare. Ogni giorno, Us propone loro una missione storica in giro per il mondo, facendo impersonare loro le vittime o i carnefici: alleati delle Farc in Colombia, dei nazisti in Germania, di Mandela nella battaglia contro l’apartheid in Sudafrica, dei fascisti italiani nella guerra in Etiopia: ogni giorno avranno davanti qualcuno da salvare o da uccidere. Non sarà facile prendere decisioni, né tantomeno guardarsi allo specchio dopo aver visto i peggiori massacri del ‘900. Perché anche se si tratta solo di un gioco, alla fine bisogna ricordare che questi avvenimenti sono realmente accaduti.
Il romanzo di Michele Cocchi è destinato principalmente ad un pubblico giovane, ma a nostro avviso dovrebbe essere letto da tutti: adolescenti, giovani adulti, genitori e soprattutto educatori. Non solo mette il lettore a conoscenza di avvenimenti storici che non tutti conoscono, e che sicuramente a scuola non vengono nemmeno menzionati, ma riesce perfettamente a far percepire al lettore le emozioni e le sensazioni che prova Tommaso, bloccato in se stesso e senza apparente via d’uscita, e la sensazione di oppressione che un genitore involontariamente trasmette al figlio, facendolo sentire inadeguato. La scrittura è semplice e scorrevole, non ci si annoia mai e si viene catapultati in una realtà virtuale che non solo fa divertire e svagare gli adolescenti, ma permette anche di imparare qualcosa, soprattutto la collaborazione e l’empatia nei confronti degli altri esseri umani. Che dire di più, siamo infinitamente felici di aver letto questo romanzo e speriamo di avervi invogliato a leggerlo! Infine ringraziamo la Casa Editrice Fandango, e in particolare Riccardo, per avercelo proposto e per avercene fornito una copia 🥰❤


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