Recensione "Altrove" di Patrizia Fortunati

“Tutto quello che sono, che so e che ho, lo devo a Nennella. Una vecchietta dolce e risoluta con gli occhi talmente chiari che ti ci puoi specchiare e i capelli di un colore che non è bianco e non è grigio ma sta lì in mezzo, sempre raccolti in un complicato chignon fatto alla sua maniera. È sempre in ordine Nennella. <<Perché gli ospiti non sai mai quando arrivano e devi essere sempre pronta ad accoglierli>>. Lei mia ha insegnato ad essere sempre pronta ad accogliere i nostri ospiti. Ad accoglierli e ascoltarli sempre, anche quando non possiamo fare nulla per loro.
Nennella è mia nonna. È morta diciannove anni fa e i nostri ospiti sono le anime dei defunti.”

Buonasera cari lettori, oggi vi proponiamo un libro suggestivo, dolce e delicato di una talentuosissima autrice emergente: “Altrove” di Patrizia Fortunati. Il libro, scritto in prima persona, narra la vita di Giacinta che, divenuta ormai anziana, ripercorre con la mente alcuni momenti importanti della sua giovinezza e allo stesso tempo accoglie i suoi “ospiti” e ascolta ciò che hanno da dirle. Solo il ramo femminile della famiglia di Giacinta ha il potere di vedere le anime dei defunti e di interagire con loro e lo fanno sedute ad un tavolino bianco, attorno al quale sono poste delle sedie, volgendo lo sguardo al lago che hanno di fronte e dando le spalle al resto del paese che le ha sempre considerate delle “povere pazze che parlano sole”...
Il romanzo è di una dolcezza e di una profondità disarmanti, tiene il lettore incollato alle pagine e allo stesso tempo gli trasmette malinconia e tristezza. Ma non una tristezza negativa, bensì una tristezza che fa venire voglia di essere Giacinta, in modo da poter ascoltare queste storie, a volte strazianti, dei defunti e poterli aiutare a “passare oltre”. Abbiamo apprezzato e condiviso la scelta di Patrizia di scrivere il romanzo in prima persona, per far immedesimare meglio il lettore con la dolce protagonista. Ma soprattutto abbiamo adorato la suddivisione dei capitoli: sono lunghi non più di tre o quattro pagine ciascuno e narrano, alternativamente, le storie di questi ospiti particolari e la vita di Giacinta dall’infanzia all'età adulta. Infine ci teniamo a sottolineare la bravura di Patrizia, bravura dimostrata nella fluidità di scrittura e nella capacità di riportare in poche pagine dei dolori così intensi che ci si dimentica sia solo un romanzo. Quindi vogliamo ringraziare di cuore Patrizia per aver riposto in noi la sua fiducia e per averci mandato il suo libro.
Andate a comprarlo e fateci sapere cosa ne pensate! ❤


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