Recensione "Verito. Anoressia: spiragli di luce" di Veronika Dellantonio

Buonasera cari lettori, oggi vogliamo proporvi un libro molto intenso che affronta una tematica importante, ovvero i DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) e in particolare l’anoressia nervosa. Il romanzo in questione è “Verito. Anoressia: spiragli di luce”, dell’autrice emergente Veronika Dellantonio.
Vi diciamo subito che ci è piaciuto moltissimo per la semplicità e la naturalezza con le quali Veronika ci racconta la sua storia, che in fondo, al giorno d'oggi, è la storia di molti adolescenti. E abbiamo anche apprezzato il coraggio, l’autoironia  e il modo in cui racconta la rabbia, verso se stessa e verso tutti quegli “psicologi improvvisati”. Più che un romanzo Veronika ha costruito un diario personale, nel quale ci racconta le sue emozioni e i giorni passati in ospedale, senza mai cadere nella depressione o nel vittimismo: è consapevole di avere una malattia e sa di doverla affrontare.
“21 agosto 2013
Ho desiderio folle di vita, di libertà.
Tanti troppi sogni nel cassetto e voglia, tanta/immensa voglia di volare via, buttare le carte in tavola, giocare e farmi male per poi rialzarmi, svincolata da te, dalle catene e i limiti che senza alcun motivo mi hai imposto.
Ho voglia di crescere.
Tu, Veronika, sì proprio tu, mi fai paura.
Ho paura che tu voglia tenermi legata, incatenata in questa scatola buia.
Ho paura che non mi ami abbastanza e che non ti fidi di me.
Ho paura che non mi permetterai di coltivare nuove amicizie e relazioni, che tu mi renda brutta/cattiva/schifosa agli occhi degli altri e non permetta loro di avvicinarmi.
Ho paura che non mi lascerai dare e ricevere amore.
Ho paura che tu mi faccia male.
Io ti amo e ti odio.
La vita va vissuta, e io è di questo che sento il bisogno.
Voglia di colore.
Tienimi la mano Veronika, e accompagnami verso ogni anno a venire nel bene e nel male, amandomi, sostenendomi.
Sempre."

Il linguaggio è enigmatico ma estremamente semplice, soprattutto per chi sa capire che si tratta davvero di un disturbo e non di un capriccio. Dai suoi racconti emerge tutto l’amore che ha ricevuto e che ha donato alla sua famiglia, ma anche tutto il dolore vissuto. Tuttavia emerge anche la forza con cui Veronika ha combattuto, senza lasciarsi scoraggiare dalle parole ignoranti e offensive di molte persone. E, soprattutto, Veronika non ha mai cercato un capro espiatorio cui attribuire la colpa del suo disturbo, cosa non facile, soprattutto quando hai 20 anni e ti sembra di avere il mondo contro.

“Per colpa di chi s’inciampa in un DCA?Sarebbe facile e decisamente comodo incriminare fattori esterni: una separazione, un lutto, una delusione amorosa o lavorativa.Sarebbe semplice dire: è stato lui/lei, come quando da bambini ci rompono il giocattolo che per noi rappresenta un tesoro.Ecco, sta qui la differenza.Non è colpa di esterni. Non è sempre colpa degli altri. Certo, ci possono mettere del loro come condimento in un bel minestrone.Però non è giusto, nei confronti nostri e degli altri, incolpare Babbo Natale per le insoddisfazioni e i dolori della nostra vita.”

Vi consigliamo vivamente di leggerlo perchè, essendo una preziosa testimonianza, può far capire anche alle persone meno informate che i DCA esistono e non sono capricci, anzi sono purtroppo sempre più diffusi. Infine un grazie immenso a Veronika per aver voluto instaurare questa collaborazione. Siamo contente di averti conosciuta e di aver avuto la possibilità di leggere il tuo libro. Grazie di cuore.



Commenti

  1. Il condensato di una tremenda malattia, dalla quale emergono dolore, rabbia, frustrazione e tanta, troppa sofferenza. Una rabbia che Veronica ironizza, un dolore che a volte si trasforma in ghigno irriverente, ma soprattutto delle sottolineature che sono desiderio di vivere di apprezzare le tante cose che il mondo ci offre. Ma tutto ha un prezzo. Per riuscire a combattere la malattia bisogna trovare la forza ed il coraggio di pagarlo. Un libro che affascina che non ha una linea di continuità, ma racconti che sembrano slegati tra di loro ma che in realtà tracciano un diagramma che sembra un ECG impazzito, ma tracciato da un unico filo: si rischia di impazzire, ma aiutati dai medici e con grande volontà di guarire, dall' anoressia si può uscire anche quando tutto sembra perso. Personalmente amo molto ciò che Veronica scrive e come scrive. Sensazioni, riflessioni, sentimenti, interrogativi, gioie, delusioni, desideri, vita, anima, corpo espresse scritti senza schemi, con concetti sintetici pieni di significato e di poesia. Io sto aspettando con ansia la seconda pubblicazione, che mi auguro arrivi presto.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Recensione - "La morale del centrino" di Alberto Milazzo

Recensione "Tutte le ragazze con una certa cultura hanno almeno un poster di un quadro di Schiele appeso in camera" di Roberto Venturini

Recensione "A testa alta", di Bianca Stancanelli