Recensione "Butterfly" di Yusra Mardini




Buonasera cari lettori, oggi vi consigliamo una biografia molto significativa ed emozionante che ci ha segnate profondamente, ovvero “Butterfly” di Yusra Mardini, edito da Giunti Editore.
 Yusra è una quindicenne siriana che conduce una vita normale e che dedica la maggior parte del suo tempo al nuoto, la grande passione trasmessagli dal padre. Le giornate trascorrono tranquillamente tra scuola, piscina e uscite con gli amici. Fino all’arrivo della guerra. È a quel punto che il mondo di Yusra e della sua famiglia va in pezzi: il cielo è squarciato da violentissime esplosioni, le bombe distruggono edifici pubblici uccidendo ogni giorno centinaia di civili innocenti. Nessun luogo è più sicuro.

“Sono devastata. Non ho mai chiesto che accadesse, non ho mai voluto che il mio paese andasse in pezzi. Farei di tutto, pur di riportare indietro le lancette dell’orologio. Continuo a sperare, a pregare che la situazione si plachi, ma le uccisioni non fanno che aumentare. Sentiamo storie di compagni di scuola che muoiono sotto incursioni aeree casuali. Ragazzi della mia età, uccisi nel sonno da schegge vaganti. All’inizio la paura mi divora, l’idea di non sapere se presto toccherà a me. Ma poi, senza che me ne renda conto, la morte diventa la normalità.”

 Quando una bomba buca il tetto della piscina e cade in acqua inesplosa a pochi metri da Yusra e sua sorella, è chiaro a tutti che è tempo di abbandonare la Siria.
La protagonista e la sorella Sara intraprendono un viaggio alla volta dell’Europa che le porterà a rischiare la vita in mare, a trattare con trafficanti senza scrupoli e a patire il freddo, la fame e la miseria.

“Ora il sole cala più veloce, scende sulle vette dell’isola. La spiaggia sembra più distante che mai. L’acqua ha un luccichio viola scuro, la cresta delle onde è giallo crema e risplende nella luce tenue del crepuscolo. Come siamo arrivati a questo punto? Quand’è che la nostra vita ha incominciato a valere così poco? Fino a rischiare tutto, pagando una fortuna per salire su un gommone sovraffollato e affrontare il rischio in mare aperto? È davvero l’unica via d’uscita, questa? L’unico modo per sfuggire alle bombe di casa nostra?” 
Dopo questo estenuante viaggio attraverso Grecia, Macedonia, Serbia, Ungheria ed Austria, Yusra e Sara giungeranno in Germania. E qui, grazie alla bontà e alla gentilezza di alcune persone del luogo, Yusra potrà riprendere gli allenamenti e, ad un anno dal suo arrivo, coronerà il sogno di una vita: partecipare alle Olimpiadi di Rio del 2016.
Una storia di dolore, sofferenza, disperazione, ma anche di speranza, solidarietà e resilienza. Una storia di mani che si stringono e di cuori che battono all’unisono nel tentativo di sfuggire a un destino a cui nessun essere umano dovrebbe essere condannato.
Oggi Yusra vive a Berlino e continua ad allenarsi in vista delle Olimpiadi di Tokyo del 2020. È diventata ambasciatrice dell’UNHCR, l’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e ha sostenuto la sua causa in occasioni di incontri con il Papa, con il presidente Barack Obama e con i più influenti leader del mondo.
Sebbene quella di Yusra sia una storia a lieto fine, tuttavia, abbiamo il dovere morale di ricordare sempre le centinaia di migliaia di persone che in quello stesso viaggio hanno perso la vita, nel silenzio e nell’indifferenza collettiva. Speriamo che questo splendido libro possa portare più gente possibile a riflettere su questa fondamentale tematica.
 Vi consigliamo di cuore di non lasciarvi sfuggire questo gioiellino. Grazie, infine, alla Casa Editrice Giunti per averci concesso questa splendida opportunità.
   
                         

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