Recensione "A testa alta", di Bianca Stancanelli

Buon pomeriggio cari lettori, oggi vogliamo raccontarvi una storia. La storia di un uomo straordinario, un eroe dei nostri giorni che oggi, in una tiepida serata di fine estate di esattamente venticinque anni fa, veniva freddato con uno sparo alla nuca sul portone di casa. Quell’uomo era padre Pino Puglisi e il motivo della sua uccisione era chiaro, inequivocabile: quell’ometto allegro e spensierato, sempr e sorridente e cortese con tutti, si era messo in testa di poter sconfiggere la mafia. Padre Pino Puglisi è un sacerdote palermitano che ha nella Chiesa una posizione consolidata (se lo volesse potrebbe vantare diversi incarichi di grande prestigio). Nel 1990 il cardinale Pappalardo lo nomina come parroco di Brancaccio, uno dei quartieri peggiori di Palermo, teatro di povertà, desolazione e criminalità organizzata. Padre Puglisi conosce bene la zona in cui lo stanno mandando, eppure accetta l’incarico senza indugi o ripensamenti. E una volta insediatosi nel quartiere stabilisce...