Recensione - "Speak", di Emily Carroll
Buonasera cari lettori, oggi vi consigliamo un graphic novel molto intenso, che affronta un tema estremamente delicato: la violenza sessuale. Si tratta di "Speak", adattamento a fumetti dell’omonimo romanzo di Laurie Halse Anderson, disegnato da Emily Carroll ed edito @ilcastoro.
L’estate è ormai passata e per Melinda è arrivato il momento di frequentare il primo anno alla Merryweather High School. Vive le sue giornate chiusa in se stessa, senza parlare con nessuno, nemmeno con la sua storica migliore amica: tutti la evitano da quando ha rovinato una festa di liceali, alla quale si era imbucata con delle amiche, chiamando la polizia. Incapace di dire a chiunque quello che è realmente accaduto, perché pensa sia successo tutto per colpa sua, Melinda si chiude sempre più a riccio e prova a non pensare più a quella notte. Parla raramente e non frequenta le lezioni, i professori non sanno più cosa fare per non farle perdere l’anno. È solo lavorando ad un progetto assegnatole dal professore d’arte, unica materia che segue assiduamente, che riesce finalmente a fare i conti con ciò che ha sepolto dolorosamente dentro di sé e saprà chiedere aiuto. Perché da quando è stata violentata a quella maledetta festa da un ragazzo più grande, che ancora frequenta la sua scuola, Melinda è costretta a vederlo per i corridoi e a rivivere ancora l’orrore e la paura. Ma adesso è il momento di dire basta!
Con delle illustrazioni suggestive e l’inchiostratura in bianco e nero, questo graphic novel riesce a trasmettere al lettore tutto il dolore provato dalla giovane protagonista, che si impone di non dire nulla riguardo la violenza subita perché vittima di una società in cui è la donna ad essersela cercata: era ubriaca, vestita con abiti succinti, consenziente, provocante...chi più ne ha più ne metta. La denuncia che emerge da questo racconto è proprio questa, cioè che noi donne dobbiamo smetterla di sentirci colpevoli e vedere la realtà così com’è. Se subiamo una violenza è l’uomo ad essere colpevole! Non ci sono giustificazioni di alcun tipo. È l’ora di parlare, di far sentire la nostra voce!
Grazie di cuore alla Casa Editrice Il Castoro per averci permesso di affrontare nel nostro piccolo un tema così delicato, inviandoci una copia ❤
L’estate è ormai passata e per Melinda è arrivato il momento di frequentare il primo anno alla Merryweather High School. Vive le sue giornate chiusa in se stessa, senza parlare con nessuno, nemmeno con la sua storica migliore amica: tutti la evitano da quando ha rovinato una festa di liceali, alla quale si era imbucata con delle amiche, chiamando la polizia. Incapace di dire a chiunque quello che è realmente accaduto, perché pensa sia successo tutto per colpa sua, Melinda si chiude sempre più a riccio e prova a non pensare più a quella notte. Parla raramente e non frequenta le lezioni, i professori non sanno più cosa fare per non farle perdere l’anno. È solo lavorando ad un progetto assegnatole dal professore d’arte, unica materia che segue assiduamente, che riesce finalmente a fare i conti con ciò che ha sepolto dolorosamente dentro di sé e saprà chiedere aiuto. Perché da quando è stata violentata a quella maledetta festa da un ragazzo più grande, che ancora frequenta la sua scuola, Melinda è costretta a vederlo per i corridoi e a rivivere ancora l’orrore e la paura. Ma adesso è il momento di dire basta!
Con delle illustrazioni suggestive e l’inchiostratura in bianco e nero, questo graphic novel riesce a trasmettere al lettore tutto il dolore provato dalla giovane protagonista, che si impone di non dire nulla riguardo la violenza subita perché vittima di una società in cui è la donna ad essersela cercata: era ubriaca, vestita con abiti succinti, consenziente, provocante...chi più ne ha più ne metta. La denuncia che emerge da questo racconto è proprio questa, cioè che noi donne dobbiamo smetterla di sentirci colpevoli e vedere la realtà così com’è. Se subiamo una violenza è l’uomo ad essere colpevole! Non ci sono giustificazioni di alcun tipo. È l’ora di parlare, di far sentire la nostra voce!
Grazie di cuore alla Casa Editrice Il Castoro per averci permesso di affrontare nel nostro piccolo un tema così delicato, inviandoci una copia ❤
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